una giornata a Portovenere
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Si riparte: una giornata a Portovenere tra mare e focaccia

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Una giornata a Portovenere da vera “milanese”

Stavamo tutti aspettando con trepidazione questo momento: quello di ripartire e sconfinare al di là di quei confini regionali che fino all’anno scorso erano sempre stati solo astratti. Noi non ci siamo lasciati sfuggire il primo bellissimo weekend di sole e ne abbiamo approfittato per anticipare il turismo di massa che in estate si riversa sulla costa ligure. Infatti, il nostro obiettivo era proprio quello di passare una giornata di mare a Portovenere. Però non è stata una normale gita in Liguria: per me è stata la prima gita da “milanese” in Liguria! Sì, perché appena sbarcata nella città meneghina, per di più in primavera, sono stata sommersa da questi racconti mitologici sui weekend in Liguria che tipicamente si aprivano con tante ore di traffico per addentare una golosa focaccia, un intermezzo di mare e poi altrettante ore di traffico (probabilmente anche di più) per rientrare a Milano, già sognando la prossima focaccia genovese. Quindi, in quattro e quattr’otto abbiamo organizzato anche noi una gita in Liguria e, mentre mi sognavo questa focaccia mitologica, mi domandavo anche cosa ci fosse da fare a Portovenere quando il mare è ancora freddo per fare il bagno. Così, documentandomi velocemente sul sito della città, ho scoperto che Portovenere con le sue isole di Palmaria, Tino e Tinetto è stato inserito tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Dunque, non poteva non prepararci per un giro in barca per visitarle!

un giorno a Portovenere

Iniziamo la giornata a Portovenere con sole e focaccia

Mattina – partiamo di buonora da Milano, di traffico non ce n’è e forse abbiamo avuto davvero una buona idea ad anticipare il turismo estivo di qualche settimana per visitare l’altrimenti inaccessibile Liguria. Abbiamo anche il tempo di fermarci per un caffè e alle 10.30 siamo già in un parcheggio (inevitabilmente a pagamento) di fronte al mare. Io sono già contenta così e per me potremmo restare su quella spiaggia di sassolini bianchi per il resto della giornata. Ma il profumo di focaccia chiama e ci dirigiamo verso il centro di Portovenere. La prima tappa è fermarsi alla biglietteria del traghetto. Il sito aveva ragione: ci sono solo due traghetti in partenza, uno alle 12.00 e uno alle 15.00. Decidiamo di prendere i biglietti per quello delle 12.00 e l’ora di tempo che ci resta la passiamo tra i vicoletti del borgo per cercare la giusta focacceria. Ci fermiamo in un posto circa a metà del corso principale, attratti da due signori sull’uscio che mangiavano una focaccia con goduria e quindi capiamo che quello è il posto giusto! Ed effettivamente le aspettative sono confermate: prendiamo focaccia al rosmarino e con pesto e stracchino, tutte e due eccezionali!

cosa fare a Portovenere

Giro in barca, antiche rovine e focaccia per concludere

Pranzo – è ora di salire sul traghetto. Il sito consigliava di sedersi alla destra per avere una visuale migliore e così facciamo. Dopo poco partiamo e cominciamo a circumnavigare le tre isole. Palmaria è la più grande, poi arriva Tino e infine Tinetto che è veramente solo un isolotto. Sono però tutte e tre molto belle con la loro aria apparentemente incontaminata, la cava di marmo nero e oro, le grotte, il mare blu e sullo sfondo le Alpi Apuane! Il tour dura circa un’ora e appena scesi ci dirigiamo ancora a mangiare. Avevamo letto che A Portovenere il cartoccio di fritto è imperdibile e quindi troviamo posto alla rinomata Bottega del fritto per assaggiarne uno. Devo dire che effettivamente merita!

Pomeriggio – proseguiamo la nostra gita a Portovenere esplorando l’interno del borgo. Non credevo, ma con tutte le cose da vedere la giornata a Portovenere si riempie velocemente. Passando dalla Porta del Borgo riprendiamo la via principale per dirigerci verso l’estremo opposto e arrivare alla Chiesa di San Pietro. Ma anche i dintorni della chiesa sono mozzafiato: la scalinata, la balconata, la grotta di Byron….tutto contribuisce a creare un’atmosfera da film, o meglio, da Trono di Spade, la stessa che si respira a Dubrovnik! Dopo essere scesi verso la grotta, risaliamo per il promontorio passando tra gli antichi mulini e arrivando al Castello Doria. Tornati nel borgo, siamo pronti per prendere la focaccia per il viaggio, che ahimè si prospetta più lungo del previsto. Torniamo a casa con un unico rimpianto: non aver preso abbastanza di quella focaccia eccezionale da gustarci durante il viaggio di ritorno!

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