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Menù di Pasqua: conciliazioni famigliari

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Conciliare quattro generazioni in un menù di Pasqua

Finisco adesso di mangiare, dopo due settimane, l’ultimo avanzo di Pasqua e, mentre inforchettavo l’ultimo pezzo un po’ bruciacchiato dalle varie cotture e ripassi in forno della mia lasagna vegetariana, mi è tornata in mente tutta la fatica nel trovare il giusto menù di Pasqua che conciliasse quattro generazioni. Infatti, quest’anno abbiamo deciso di organizzare il pranzo di Pasqua da noi e a tavola sarebbe stata presente una variegatissima estrazione di umanità: noi (alias la coppia ospitante e vegetariana), una nonna, quattro esemplari di genitori provenienti da differenti regioni d’Italia con le proprie diverse e secolari tradizioni, una sorella della Gen Z e un’altra sorella incinta e con compagno e figlioletta annessi, rigorosamente carnivori.

Compromessi famigliari

Data la diversità da accontentare, abbiamo cominciato a pensare al menù di Pasqua settimane prima del grande evento. Ovviamente ogni donna della famiglia, in virtù del proprio passato da organizzatrice di pranzi di Pasqua, voleva essere messa al corrente, dire la sua e contribuire con più di una pietanza al menù di Pasqua. In quanto ospite del pranzo familiare e maggior esponente della corrente vegetariana, ho combattuto arduamente per ottenere un menù di Pasqua equilibrato, con almeno una portata interamente vegetariana, ma che accontentasse tutti i gusti. Devo dire che sono riuscita ad arginare abilmente ogni deriva troppo carnivora, ho anticipato eventuali lamentele su proposte “troppo vegetariane”, ma non sono riuscita a prevedere l’iniziativa personale di ogni invitato di portare più del concordato.

menù di pasqua

Menù di Pasqua

Alla fine, il nostro interminabile menù di Pasqua contava le seguenti pietanze: 

Antipasto: torta pasqualina, salame, prosciutto cotto, prosciutto crudo, coppa, uova ripiene al tonno e uova sode della signora contadina amica della nonna

Primo: lasagne vegetariane condite con besciamella, mozzarella, pomodori secchi, pesto e granella di pistacchi

Secondo: arrosto e vitello tonnato

Contorno: patate, carciofi, agretti

Frutta: una valangata di fragole

Dolce: uova di cioccolata, pastiera, colomba

Abbondanza e sostenibilità per il giusto menù di Pasqua 

Devo prendere una boccata d’aria se solo ripenso a tutta la quantità di cibo che abbiamo messo in tavola quel giorno per il nostro menù di Pasqua. Ma forse il segreto è stato proprio l’abbondanza: nessuno si è lamentato e tutti ne sono usciti soddisfatti. Noi, la coppia ospitante, ne abbiamo guadagnato pranzi e cene da surgelare per le due settimane successive e tutte le generazioni presenti hanno avuto modo di onorare la propria idea di menù di Pasqua. Ma anche se, soprattutto l’antipasto, ha visto un sbilanciamento verso il lato carnivoro, in realtà la variante vegetariana (anche in termini di quantità) è stata quella dominante. Dunque sono felice di aver appurato che non importa effettivamente quanta sia la percentuale di piatti di carne tipici della tradizione presenti sulla tavola, quello che importa è l’abbondanza e possiamo quindi sfornare uno dietro l’altro i piatti più sostenibili purché le nonne possano onorare la ricchezza dei grandi pranzi familiari, gli adulti abbiano un pranzo tanto lungo da poter recuperare un po’ di tempo insieme e i bambini possano giocare e stare in famiglia almeno fino alle 5 del pomeriggio.

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