Vacanze a Nord-Est: una settimana in Friuli-Venezia Giulia
Perché passare una settimana in Friuli-Venezia Giulia d’estate
L’idea di passare una settimana in Friuli-Venezia Giulia per le nostre vacanze estive ci è venuta osservando scrupolosamente la cartina dell’Italia. Come alternativa al nostro viaggio all’estero, cercavamo una soluzione nei confini nazionali che ci permettesse di passare qualche giornata al mare perlustrando rotte ricche di storia e natura. Proprio come avevamo pensato mentre programmavamo il nostro viaggio pre-covid! Quindi, abbiamo cominciato a guardare alla costa nord-orientale, che ci permetteva di evitare la traversata in direzione sud nella settimana peggiore dell’anno e l’impraticabile Liguria. E’ così che abbiamo deciso di partire alla scoperta di una regione che ci avrebbe sorpreso e affascinato non poco! Lì, volendo goderci la costa, ma senza farci mancare le bellezze dell’entroterra, abbiamo optato per un agriturismo in un punto strategico alle pendici del Carso e a metà strada tra il Golfo di Trieste e la Laguna di Marano. Ed è proprio da lì che abbiamo iniziato la nostra settimana in Friuli-Venezia Giulia.
Giorno 1: Lignano Sabbiadoro & Alture di Polazzo
Mattina – decidiamo di partire presto da Milano per raggiungere le lunghe spiagge di Lignano e lasciarci alle spalle uno strano anno lavorativo il prima possibile. Per strada ci sono poche macchine e arriviamo in Friuli nei tempi previsti. Selezioniamo uno stabilimento a caso e, spalmati di crema, ci avventuriamo subito a controllare temperatura, limpidezza e profondità dell’acqua. Scopro così che a Lignano l’acqua è bassa, calda e, sembrerebbe, pulita.
Pranzo – la prima opzione è dirigerci verso il bar dello stabilimento, ma poi, sconfitta la pigrizia, ci affacciamo al di là della pineta e scoviamo la “Rosticceria Spiedo d’Oro” che ci rimpinza con un’eccezionale e delicata frittura mista. Direi che la nostra settimana in Friuli-Venezia Giulia comincia proprio bene, sicuramente dal punto di vista culinario!
Pomeriggio – ci godiamo a lungo il nostro primo mare di stagione e verso le 17 ci imbarchiamo per l’ultimo tratto di strada diretti alle Alture di Polazzo. Lì, alla fine di un’intricata e sempre più selvaggia strada che diventa sterrata, veniamo accolti nel nostro bio-agriturismo all’interno del parco rurale. Il gentile signor Paolo ci consegna le chiavi del nostro appartamento che affaccia su un’estesa radura ed è proprio vicino alla piscina. Io spero già di vedere qualche mucca al pascolo e invece incontro un asinello sotto al terrazzo!
Sera – su suggerimento del signor Paolo ci rechiamo a cena da “Al Poeta”, un’osteria tipica e familiare a San Martino del Carso. Ordiniamo salumi e formaggi, tagliolini con gulash dal sapore selvatico e morbidi gnocchi al ragù, tutto accompagnato da un buon vino friulano. L’atmosfera è davvero magica e ci ricorda un po’ di quel bel ristorantino sperduto nella Provenza che ci aveva tanto emozionato.
Giorno 2: Trieste, il Castello di Duino & Aquileia
Mattina – partiamo alla volta di Trieste e ci avventuriamo subito per le strade costellate di caffè e negozi dalle insegne storiche, statue di Joyce e piazze intense e vivaci. Per colori, architettura e atmosfera, Trieste mi ricorda tantissimo Zagabria e penso che se non si ha modo di visitare la capitale croata, si può sempre venire qui per respirare la stessa aria. Dopo aver passeggiato tra il Ponte Rosso, la Piazza della Borsa e aver visitato il Tempio serbo-ortodosso, raggiungiamo Piazza dell’Unità e il Molo Audace.
Pranzo – passeggiamo ancora per i moli e poi ci fermiamo per un’insalata leggera da Eataly approfittando della terrazza vista mare!
Pomeriggio – vorremmo vedere il Faro della Vittoria, ma quando arriviamo è ancora chiuso. Ci spostiamo allora verso il Castello di Miramare, ma il parcheggio è impossibile da trovare. Arriviamo così fino al Castello di Duino e ci fermiamo lì per una visita completa. Il castello è molto affascinante, ma forse quello che ci conquista di più è la vista sulla splendida costa mediterranea fatta di calette e insenature che, per colori e vegetazione, comincia a somigliare a quella paradisiaca del Montenegro.
Sera – dopo un tuffo rinfrescante nella piscina dell’agriturismo, ci rimettiamo in moto diretti ad Aquileia. Ceniamo al Ristorante “Corallo” che, nonostante la sua eleganza e precisione, non mi conquista completamente. A fine cena, decidiamo di passeggiare per il borgo che ci rapisce il cuore per la sua bellezza storica e delicata e la sua impressionante Basilica di Santa Maria Assunta. Decidiamo quindi di tornare a visitarla per bene nei prossimi giorni.
Giorno 3: Foce dell’Isonzo & Palmanova
Mattina – ci vestiamo sportivi per andare a visitare la Riserva Naturale della Foce dell’Isonzo. Lì si possono seguire due percorsi: uno circolare di 45 minuti e uno di circa 3 ore tra andata e ritorno. Proviamo ad intraprendere il secondo per raggiungere punta Spigolo, l’estremità dell’Isola della Cona, ma arrivati all’osservatorio “del Cioss”, sconfitti dal caldo e dagli insetti, decidiamo di tornare indietro e concludere con il percorso ad anello. Ci divertiamo comunque ad ammirare in silenzio la fauna dai vari punti di osservazione e ci godiamo il resto della passeggiata in mezzo alle fronde boscose.
Pomeriggio – ci spostiamo a Marina Julia per ristorarci con una focaccia farcita e un bagno al mare, ma scopriamo che qui l’acqua è molto più simile a quella di una laguna che al mare aperto.
Sera – per cena raggiungiamo Palmanova, la “città stellata”, così chiamata per la sua pianta poligonale a stella con 9 punte. Palmanova è una vera e propria città-fortezza e infatti per entrare da una delle porte medievali dobbiamo attraversare un fossato. Passeggiando per strada ci fermiamo all’Osteria “Campana d’Oro” che ci richiama con la sua insegna “qui si mangia friulano”. Ordiniamo baccalà mantecato e speck d’oca, frico e vitello tonnato, tutto accompagnato da polenta bianca e da un rinfrescante vino locale. Il frico e lo speck d’oca sono davvero eccezionali, tanto che tornerei in città solo per gustarli di nuovo!
Giorno 4: Duino-Aurisina & Castello di Miramare
Mattina – per raggiungere una misteriosa caletta sul Golfo di Trieste ci inerpichiamo per vitigni, muretti e strade sconosciute, ma quando arriviamo alla spiaggia designata veniamo ricompensati per la lunga e difficile camminata: la spiaggia di sassi custodisce un mare blu dove sguazzano allegramente moltitudini di pesci!
Pranzo – rimaniamo nella cosiddetta Beach Liburnia per pranzare alla “Canovella degli Zoppoli”, un chiringuito che offre maestosi piatti di pesce appena pescato. La fila è lunga e lasciamo il nome su una lavagnetta in attesa di essere chiamati. Attendiamo con i piedi nell’acqua circa un’ora e mezza prima di poter gustare un’eccezionale pasta con le sarde e un’altra frittura.
Pomeriggio – passiamo il resto del pomeriggio a mollo nell’acqua finché non ci scuotiamo dal torpore e ritentiamo la visita al Castello di Miramare. Questa volta riusciamo a parcheggiare con facilità nei pressi dell’ingresso di Grignano ed entriamo nel parco del castello. Rimaniamo impressionati dalla cura e dalla bellezza della tenuta, l’immenso parco, il giardino che scende sul mare e il castello bianco che si staglia sul golfo.
Sera – poiché è la notte di San Lorenzo, approfittiamo del nostro bio-agriturismo immerso nel verde per cercare qualche stella cadente e siamo anche abbastanza fortunati da riuscire ad esprimere almeno un desiderio!
Giorno 5: Il Carso, Gorizia & Aquileia
Mattina – ci prepariamo per un’altra giornata di trekking e percorriamo una bellissima strada frondosa per arrivare alla Riserva Naturale dei Laghi di Doberdò e Pietrarossa. Partendo dal Centro Visite Gradina, arriviamo fino a Casa Cadorna ammirando lo spettacolo carsico dall’alto e poi torniamo indietro per inoltrarci nel Carso fino a raggiungere la vetta dello storico Monte San Michele. Gironzoliamo per i sentieri scovando resti della Prima Guerra Mondiale e monumenti ai caduti, a popoli alleati o ai vittoriosi.
Pomeriggio – raggiungiamo Gorizia e il suo castello e dopo un gelato ristoratore torniamo all’agriturismo per sfruttare la fantastica piscina a nostra disposizione.
Sera – come promesso, arriviamo ad Aquileia molto prima di cena per poterle dedicare il giusto tempo e ammirare le antiche rovine con la luce del sole. Oltre alla bellissima basilica, visitiamo l’antico porto fluviale, il foro romano e il sito archeologico, ma passeggiando ci rendiamo conto che ogni angolo svela un tesoro. Ci fermiamo a cena al Ristorante Pizzeria “Antica Aquileia” per una buona pizza, ma anche i primi non sembrano male e un po’ rimpiango di non aver provato quei tagliolini con funghi e San Daniele!
Giorno 6: Grado & Trieste by night
Mattina e pomeriggio – ci godiamo l’ultima giornata di mare di questa settimana in Friuli-Venezia Giulia. A Grado scegliamo la spiaggia libera e scopriamo che qui il mare, sempre più simile alla laguna, è bassissimo, il bagnasciuga è profondo almeno un chilometro e prima di raggiungere l’acqua un po’ più alta bisogna camminare davvero tanto!
Sera – torniamo a Trieste per vederla nella sua veste serale. Passeggiamo per le strade allegre e dipinte di rosa e ci godiamo il tramonto sul molo. Poi andiamo a cena da “Pep’s Fish House”. I suoi panini con polpo fritto, stracciatella e cipolle caramellate sono davvero invitanti, ma optiamo per un classico e saporitissimo sauté di cozze, un piatto di spaghetti alle vongole e uno alla busara da leccarsi i baffi. Ci godiamo l’incantevole Trieste e la sua piazza principale cerimoniosamente illuminata. Infine, ci fermiamo da “Il Pinguino”, sul molo della pescheria, per un’eccezionale granita al limone e basilico. Rimaniamo lì a guardare la luce del faro e delle stelle accompagnati da un sottofondo di musica jazz. Niente male come finale notturno di una fantastica settimana in Friuli-Venezia Giulia!
Giorno 7: Cividale del Friuli & Udine
Mattina – prima di dire addio a questa bella regione che ci ha accolto con calore e discrezione, ci fermiamo per le ultime tappe nell’entroterra. Raggiungiamo Cividale del Friuli in mattinata. Qui scopriamo questo antico borgo fondato da Giulio Cesare, ricco di case medievali, resti celtici e longobardi e palazzi settecenteschi. Non si può visitare senza tenere gli occhi ben aperti per catturare ogni singolo reperto storico che custodisce tra le sue mura e le sue strade!
Pranzo – per pranzo ci spostiamo a Udine, nostra ultima tappa di questa settimana in Friuli-Venezia Giulia. Ci fermiamo all’Osteria “Al Vecchio Stallo” che ci regala il giusto commiato con un piatto di salumi e formaggi locali, un frico ultra-tradizionale e un ricco piatto di cjarsons friulani. Riuscire a terminare l’abbondante pasto è arduo, ma usciamo sazi e felici pronti a goderci l’ultima passeggiata tra le vie di una cittadina incantevole.
Considerazioni sul Friuli-Venezia Giulia
- È una regione ancora poco turistica, ma incredibilmente ricca di tutte le tipiche bellezze italiane: mare, montagna, storia e buon cibo.
- È la quarta regione più piccola d’Italia, dopo Valle d’Aosta, Molise e Liguria.
- La popolazione è molto accogliente e piacevole.
- Ci sono più campi che case e giardini grandi il triplo delle case.
- Parcheggiare è facile e per lo più gratuito, anche nei luoghi più turistici.
- Si mangiano un sacco di sarde, anche nell’entroterra.
- E’ sicuramente una valida meta per il trekking e per tanti percorsi storici tra trincee e luoghi memorabili.
- Ogni città ha un castello da visitare.
- È una tappa immancabile per riscoprire importanti fasi storiche dell’Italia dall’antichità all’età contemporanea e per conoscere una parte fondamentale della nostra tradizione.