Il mio primo incontro con l’arte di Bronik fu a Venezia, nel giorno del mio 25esimo compleanno. Ripensandoci adesso, chissà se questo episodio ha segnato una sorta di confine temporale, una fine e un inizio di qualcosa. Fatto sta, che da quel primo incontro è stato amore e magia. Sì, perché ogni volta che rivedo uno dei suoi disegni è come tuffarsi in pieno in uno dei romanzi di Isabel Allende, tra femminilità, realismo magico, passioni travolgenti, forza e determinazione.
Qualche tempo dopo, quando sono capitata a Barcellona, città di accoglienza della mitica artista peruviana, non potevo che pianificare una giornata dedicata ad ammirare i suoi muri. Fortunatamente, prima del viaggio, il caso ha voluto che proprio lei creasse una mappa di El Born, il quartiere in cui vive e dove maggiormente lavora.
El Born
Muniti di mappa, abbiamo cominciato il nostro itinerario artistico proprio da El Born. Arrivando dalla spiaggia, in realtà abbiamo seguito il percorso proposto al contrario. Devo dire, però, che da turista ha più senso perché alla fine abbiamo terminato in centro (a Ciutat Vella) e abbiamo potuto proseguire con altri itinerari più classici. Quindi, per noi, la prima opera ammirata è stata la numero 9, “Desde las sombras” (Dalle ombre), in Passeig de Pujades.
Abbiamo poi proseguito con “Tu Mirada” (Il tuo sguardo) e devo dire che raggiungerlo non è stato banale, anche perché la mappa non è di certo quella di Google.
Se trovare il numero 8 è stato difficile, il numero 7 è stato quasi impossibile da raggiungere. Dopo aver ripercorso all’inifinito Carrer dels Carders avanti e indietro, abbiamo deciso di passare direttamente alla ricerca del numero 6, apparentemente quasi adiacente al 7. Quindi ci siamo imbattuti nella sorpresa di trovare “Tropical Girl” dipinto su una porta di legno e non su un muro. La porta, appartenente a un bar, era aperta e un po’ mi è dispiaciuto non riuscire ad ammirare il disegno nella sua interezza, anche perché è uno dei miei preferiti. Ma, d’altra parte, il bello della street art è proprio questo: osservare come questa interagisce con l’ambiente circostante e, in particolare, come l’uomo interagisce con essa.
Finalmente, dopo varie peripezie, abbiamo trovato anche il famoso numero 7, “Close your eyes”. A questo punto, però, non vi darò i dettagli. Sarà compito vostro usare un po’ di arguzia e districarvi nel labirintico quartiere di El Born!
Da lì, poi, è stato tutto in discesa. Abbiamo proseguito per Carrer de Sant Pere Més Baix alla ricerca di “True Love”.
Ci siamo persi la tappa numero 4 “Traigo Vida” (Porto vita), ma ci siamo goduti “United” in Carrer de Sant Pere Mitjà.
Abbiamo proseguito nella strettissima Carrer de la Mare de Déu del Pilar per “Ella” (Lei).
E, infine, siamo arrivati al tanto atteso “Entre el sol y la luna” (Tra il sole e la luna) in Carrer de Sant Pere Més Alt. E forse questo è proprio il più rappresentativo di quella sensazione tipica del realismo magico che solo grandi artisti come Gabriel Garcia Marquez, Isabel Allende e Bronik sanno rappresentare.
Barri Gotic & El Raval
Anche se è El Born il cuore dell’arte di Bronik, molti altri suoi muri si possono trovare in giro per la città. Ovviamente, sono il Barri Gotic e El Raval i luoghi in cui concentrarsi maggiormente, essendo queste le zone in cui le strade pullulano di di street art. Ma se non ti fidi del tuo istinto e vuoi andare sul sicuro, puoi sempre affidarti a uno dei tanti free walking tour che ti illustreranno il cammino.
Un commento
Paola
Davvero molto interessanti queste raffinate note di critica artistica. Grazie per la generosa opera divulgativa!